DOPO LA PRODUZIONE E LA VENDITA, ORA ANCHE SCAMBI DI FALSE IMMAGINETTE
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DOPO LA PRODUZIONE E LA VENDITA, ORA ANCHE SCAMBI DI FALSE IMMAGINETTE
Da qualche ora, su un gruppo di Facebook dedicato ai santini, è in corso una discussione. Una persona lamenta di essere stata imbrogliata a seguito di uno scambio di santini con un altro collezionista, che gli avrebbe "rifilato" dei santini Egim falsi. Il "falsario" avrebbe cioè manipolato una certa quantità di santini di una determinata edizione, cancellandone il titolo originale per sostituirlo con un altro, allo scopo evidentemente di rendere quei pezzi più rari rispetto agli originali.
Non voglio entrare nel merito della vicenda specifica (l'avrei fatto altrimenti intervenendo sul gruppo FB). Vorrei invece fare alcune considerazioni da collezionista. Le immaginette false esistono e alcuni venditori senza scrupoli le inseriscono nel mercato per ovvi motivi: un'incisione fiamminga di Galle falsa, per esempio, costa un terzo di quella originale. Ma stiamo parlando di un'incisione a bulino o all'acquaforte del XVII secolo, il cui numero di pezzi in tutto il mondo è davvero esiguo. Per non parlare di miniature e canivets (sì hanno falsificato anche quelli!) che come sappiamo sono pezzi unici. Nel caso di un santino Egim, parliamo di una stampa fotomeccanica la cui tiratura non è inferiore a migliaia di pezzi, in molti casi milioni.
Ebbene, non voglio escludere che un collezionista, al fine di fare un buono scambio con un altro, si ingegni a rendere falso un santino originale - in realtà nel caso di specie saremmo di fronte ad una alterazione di un elemento, cioè del titolo -, mi chiedo piuttosto a che scopo, dal momento che di quel santino, presunto raro, esistano in circolazione migliaia di pezzi. Per esempio il "falsario" avrebbe potuto fare una fotocopia a colori (recto/verso) del pezzo originale - ahimè, alcuni fanno anche questo -, evitando di fare esperimenti su un pezzo di carta sottile, sulla quale un qualsiasi intervento manipolatorio non potrebbe sfuggire neanche al più sprovveduto dei neofiti.
Ma ammesso che ciò sia accaduto - la vita è strana a volte e gli uomini lo sono di più - mi chiedo in cosa consista la gravità, a tal punto da "denunciare" il fatto e la persona, su un social network. Stiamo parlando di uno scambio di pezzi dal valore infinitesimo: in pratica il valore di mercato del falso è identico all'originale. Se il santino Egim, contraffatto, costa pochi centesimi, quanto pensate possa valere invece l'originale?
Concludo dicendo che questa vicenda è di una tristezza enorme. E non per la presunta falsificazione, ma per la banale questione che fa precipitare il nostro settore a livelli bassissimi. Direte che esistono anche le cosiddette questioni di principio. Certo, ma credo che in casi simili si chiama la persona e ci si fa una risata. Ma questa è la mia opinione.
Non voglio entrare nel merito della vicenda specifica (l'avrei fatto altrimenti intervenendo sul gruppo FB). Vorrei invece fare alcune considerazioni da collezionista. Le immaginette false esistono e alcuni venditori senza scrupoli le inseriscono nel mercato per ovvi motivi: un'incisione fiamminga di Galle falsa, per esempio, costa un terzo di quella originale. Ma stiamo parlando di un'incisione a bulino o all'acquaforte del XVII secolo, il cui numero di pezzi in tutto il mondo è davvero esiguo. Per non parlare di miniature e canivets (sì hanno falsificato anche quelli!) che come sappiamo sono pezzi unici. Nel caso di un santino Egim, parliamo di una stampa fotomeccanica la cui tiratura non è inferiore a migliaia di pezzi, in molti casi milioni.
Ebbene, non voglio escludere che un collezionista, al fine di fare un buono scambio con un altro, si ingegni a rendere falso un santino originale - in realtà nel caso di specie saremmo di fronte ad una alterazione di un elemento, cioè del titolo -, mi chiedo piuttosto a che scopo, dal momento che di quel santino, presunto raro, esistano in circolazione migliaia di pezzi. Per esempio il "falsario" avrebbe potuto fare una fotocopia a colori (recto/verso) del pezzo originale - ahimè, alcuni fanno anche questo -, evitando di fare esperimenti su un pezzo di carta sottile, sulla quale un qualsiasi intervento manipolatorio non potrebbe sfuggire neanche al più sprovveduto dei neofiti.
Ma ammesso che ciò sia accaduto - la vita è strana a volte e gli uomini lo sono di più - mi chiedo in cosa consista la gravità, a tal punto da "denunciare" il fatto e la persona, su un social network. Stiamo parlando di uno scambio di pezzi dal valore infinitesimo: in pratica il valore di mercato del falso è identico all'originale. Se il santino Egim, contraffatto, costa pochi centesimi, quanto pensate possa valere invece l'originale?
Concludo dicendo che questa vicenda è di una tristezza enorme. E non per la presunta falsificazione, ma per la banale questione che fa precipitare il nostro settore a livelli bassissimi. Direte che esistono anche le cosiddette questioni di principio. Certo, ma credo che in casi simili si chiama la persona e ci si fa una risata. Ma questa è la mia opinione.
Re: DOPO LA PRODUZIONE E LA VENDITA, ORA ANCHE SCAMBI DI FALSE IMMAGINETTE
UNA RISATA VI SEPPELLIRA'... qualcuno ha detto un po' di tempo fa. La storia dei falsi Egim è davvero strana e curiosa, ed ha fatto bene l'avv. Gamba a proporla alla nostra attenzione, qui sul forum dell'Accademia.
Mi permetto solo di dire che se lo scambio è avvenuto senza soldi (anagiri direbbero i Santi Medici Cosma & Damiano) tutto può rientrare nella norma... Però falsificare un Egim... o renderlo una "variante" appetitosa è davvero molto strano...
Personalmente mi tengo caro caro i miei Egim... e se qualcuno vuole rifilarmi qualche falso... ben venga... farò una cartella speciale con scritto: "MANICOMIO"...
Mi permetto solo di dire che se lo scambio è avvenuto senza soldi (anagiri direbbero i Santi Medici Cosma & Damiano) tutto può rientrare nella norma... Però falsificare un Egim... o renderlo una "variante" appetitosa è davvero molto strano...
Personalmente mi tengo caro caro i miei Egim... e se qualcuno vuole rifilarmi qualche falso... ben venga... farò una cartella speciale con scritto: "MANICOMIO"...
Demetrio Guzzardi- Messaggi : 58
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 64
Località : Cosenza
Re: DOPO LA PRODUZIONE E LA VENDITA, ORA ANCHE SCAMBI DI FALSE IMMAGINETTE
Falsificare Egim è veramente un suicidio....una cosa fine a se stessa!!!! Più che "CARTELLA MANICOMIO" io aprirei un FALDONE!
Antonio Scioli- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 23.04.13
Re: DOPO LA PRODUZIONE E LA VENDITA, ORA ANCHE SCAMBI DI FALSE IMMAGINETTE
Premettendo che non rientra in assoluto nella mia collezione la tipologia seriale, mi sembra un pò eccessivo aver falsificato dei normali Egim oltretutto per lo scambio.
Comunque non lo ritengo un fatto grave, probabilmente questo signore aveva del tempo da perdere.
Comunque non lo ritengo un fatto grave, probabilmente questo signore aveva del tempo da perdere.
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