Ho sempre considerato importante la terminologia nell'ambito del collezionismo filiconico. Non per eccessivo amore per il tecnicismo, che forse a qualcuno potrà sembrare inutile. Al contrario, chiamare le cose con il nome giusto può servire a comprenderle meglio.
Cominciamo col dire che la nostra comune passione appartiene a quel ramo della storia dell'arte definito iconografia religiosa di piccolo formato. Questa studia le immagini (di piccolo formato) il cui soggetto è rappresentato appunto da figure religiose. Appartengono a essa:

- le immaginette devozionali
- i santini
- i memento mori
- i breverl
- i talismani eduli (bocconcini toccasana)
- gli agathazettel

L'immaginetta devozionale è un'immagine religiosa di formato ridotto, le cui dimensioni massime non superano i cm. 9,5 x 16. Oltre queste misure entriamo in un ambito non propriamente filiconico. Inoltre, essa si caratterizza per la particolare tecnica di produzione, che può essere un'incisione oppure un intaglio, o una preziosa miniatura. Connessa alla tecnica è la funzione. L'immaginetta devozionale serve al credente, rectius al devoto, quale protezione della propria casa, della famiglia, degli animali. Non a caso, egli la posiziona sul letto (avete fatto caso ai fori che si trovano su alcune immaginette?), sul comodino, sul comò o sulla parete della cucina; o la attacca su di un pilastro di legno della stalla dove si trovano gli animali; o ancora, la conserva gelosamente, al pari di una preziosa reliquia. Esempi di immaginette devozionali sono le incisioni dei Klauber, i canivets, le miniature, gli intagli meccanici, etc.

Il santino è un'immaginetta religiosa di formato ridotto, le cui dimensioni non superano i cm. 7 x 11. Oltre queste misure "diventa" un'immaginetta devozionale. L'ulteriore "piccolezza" del santino non è casuale, anzi è correlata strettamente alla sua funzione, che è quella di essere portato con sé. Il santino si porta nella tasca interna della giacca, nel portafogli, in borsa; ma può essere utilizzato anche quale segnalibro. Tanto al fine di avere un contatto diretto, quasi personale, con il santo di cui si è devoti. Esempi di santini sono alcune cromolitografie, anche fustellate o, per andare molto indietro con il tempo, alcune incisioni fiamminghe.

I memento mori sono immagini, di formato ridotto (ve ne sono di ogni formato, ma noi ovviamente restiamo in ambito filiconico), il cui soggetto raffigurato è rappresentato dall'idea della morte. Questa può assumere un aspetto antropomorfico (lo scheletro) oppure simbolico (falce, clessidra, candela spezzata, o altri omnia temporalia). Devono essere tenuti distinti dalle immaginette funebri, dai luttini e dalle fotografie post-mortem.

I breverl sono immagini, associate a testi più o meno lunghi, con la funzione di talismani. In pratica erano degli oggetti considerati aventi poteri magici e utilizzati per scacciare o tenere lontano il maligno. Il breverl classico è composto da un numero variabile di piccole incisioni raffiguranti diversi santi, ritenuti "efficaci" contro il demonio.

I talismani eduli, detti anche santini eduli o bocconcini toccasana, sono delle immagini di piccolissimo formato, non superiore a cm 3 x 4, di carta, che erano utilizzati come una sorta di cura estrema, quando la medicina ufficiale falliva oppure (caso più frequente) non era possibile procurarsi il medicinale. Si ingoiavano questi piccoli pezzi di carta con su raffigurato il santo necessario all'occasione (es. San Biagio per i mali della gola) nella speranza di guarire.

Gli agathazettel, sono delle immagini di piccolo formato, raffiguranti la Santa catanese, con una invocazione scritta. Anch'essi possono essere, a ragione, considerati dei talismani, in quanto venivano utilizzati contro il demonio o comunque per guarire da veri o presunti mali. Come i breverl e i "bocconcini" sono rarissimi, in quanto venivano solitamente bruciati per assolvere alla loro funzione.