I santini dei gay...
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I santini dei gay...
Tempo fa, in occasione di un convegno, un collezionista mi chiese se sapessi qualcosa in merito ai “santini gay”. Di fronte alla mia evidente perplessità, lo stesso mi spiegò che il riferimento era ai santini sui quali sono raffigurati santi considerati gay, o comunque particolarmente venerati dalle persone omosessuali.
Dopo alcune ricerche, ho scoperto che la curiosità del collezionista suddetto non era del tutto infondata. Esistono, a quanto pare, alcuni santi, la cui figura per tradizione (o per la loro agiografia) è associata al mondo omosessuale. Un esempio, è quello dei Santi Sergio e Bacco, che l'agiografia vuole quali soldati dell'esercito romano, martirizzati sotto l'imperatore Diocleziano. In particolare, Bacco sarebbe stato flagellato, mentre Sergio sarebbe morto decapitato, dopo essere stato torturato, costretto a camminare con dei chiodi conficcati nei piedi.
Ciò che però ha reso i due santi anche delle “icone gay” è il fatto che, sempre secondo la tradizione, fossero legati da un rapporto d'amore omosessuale, tanto che furono costretti, prima della tortura fisica, a camminare davanti al popolo vestiti entrambi da donna.
Esistono anche altri soggetti sacri, considerati figure gay – come, ad esempio, il personaggio biblico Davide o il discepolo preferito di Gesù, Giovanni -, ma il santo che più di tutti, e da qualche secolo, viene associato al mondo dell'omosessualità è certamente San Sebastiano.
A partire dal Rinascimento, San Sebastiano – che fino ad allora era stato rappresentato come un uomo adulto, ma soprattutto con la barba e vestito – è raffigurato nella classica immagine di giovinetto, legato a un albero, quasi del tutto nudo, a fare da bersaglio alle frecce scagliate dai commilitoni. Sembrerebbe che il motivo per cui sia diventato il “santo gay” per definizione, vada ricercato nel fatto che, secondo una certa tradizione, peraltro confermata anche da D'Annunzio in un'opera da lui musicata, ma anche da altri letterati, San Sebastiano fosse un “favorito” dell'imperatore, sottintendendo con tale aggettivo un rapporto “particolare”.
Ovviamente si tratta di semplici supposizioni, non suffragate da precise fonti storiche e pertanto liberamente confutabili.
Nella foto sotto, San Sebastiano in un santino della serie 2000, edito dalla casa editrice AR di Milano negli anni '30.
Dopo alcune ricerche, ho scoperto che la curiosità del collezionista suddetto non era del tutto infondata. Esistono, a quanto pare, alcuni santi, la cui figura per tradizione (o per la loro agiografia) è associata al mondo omosessuale. Un esempio, è quello dei Santi Sergio e Bacco, che l'agiografia vuole quali soldati dell'esercito romano, martirizzati sotto l'imperatore Diocleziano. In particolare, Bacco sarebbe stato flagellato, mentre Sergio sarebbe morto decapitato, dopo essere stato torturato, costretto a camminare con dei chiodi conficcati nei piedi.
Ciò che però ha reso i due santi anche delle “icone gay” è il fatto che, sempre secondo la tradizione, fossero legati da un rapporto d'amore omosessuale, tanto che furono costretti, prima della tortura fisica, a camminare davanti al popolo vestiti entrambi da donna.
Esistono anche altri soggetti sacri, considerati figure gay – come, ad esempio, il personaggio biblico Davide o il discepolo preferito di Gesù, Giovanni -, ma il santo che più di tutti, e da qualche secolo, viene associato al mondo dell'omosessualità è certamente San Sebastiano.
A partire dal Rinascimento, San Sebastiano – che fino ad allora era stato rappresentato come un uomo adulto, ma soprattutto con la barba e vestito – è raffigurato nella classica immagine di giovinetto, legato a un albero, quasi del tutto nudo, a fare da bersaglio alle frecce scagliate dai commilitoni. Sembrerebbe che il motivo per cui sia diventato il “santo gay” per definizione, vada ricercato nel fatto che, secondo una certa tradizione, peraltro confermata anche da D'Annunzio in un'opera da lui musicata, ma anche da altri letterati, San Sebastiano fosse un “favorito” dell'imperatore, sottintendendo con tale aggettivo un rapporto “particolare”.
Ovviamente si tratta di semplici supposizioni, non suffragate da precise fonti storiche e pertanto liberamente confutabili.
Nella foto sotto, San Sebastiano in un santino della serie 2000, edito dalla casa editrice AR di Milano negli anni '30.
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Re: I santini dei gay...
Interessante argomento... ne parlavo tempo fa con dei miei amici gay. S.Sebastiano è l'icona gay per un gusto diciamo "estetico" per via della figura iconografica di un giovane efebico nudo mentre i veri patroni degli omosessuali sono sicuramente i SS. Sergio e Bacco considerati amanti già in vita ed esposti durante il loro martirio al ludibrio delle genti vestiti e truccati alla maniera femminile perché appunto innamorati tra loro oltre che innamorati di Dio. In America sono stati proclamati patroni dell'amore casto omosessuale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Santi_Sergio_e_Bacco
http://it.wikipedia.org/wiki/Santi_Sergio_e_Bacco
Gianluca Lo Cicero- Messaggi : 36
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