Egim Isonzo: variante sì... variante no
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Egim Isonzo: variante sì... variante no
Leggo sui vari gruppi di Facebook dedicati che il problema maggiore dei collezionisti di Egim (leggi Serie Isonzo) è quello delle cosiddette varianti.
Per chi si accostasse per la prima volta al collezionismo dei santini seriali, chiariamo alcune cose.
La Serie Isonzo edita da Egim di Milano è senz'altro una (se non la) delle serie più collezionate in assoluto dagli appassionati di santini seriali. Sul motivo per cui tale serie attragga così tanto i collezionisti magari torneremo in altro momento. Per adesso è opportuno fare una premessa: la Serie Isonzo si compone di oltre 400 immagini, fra numeri ordinari, bis, A e B. L'ultima immaginetta stampata è, al momento, la numero 398 (Papa Francesco).
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Il vero collezionista di questa serie, affettuosamente definito "egimista", tuttavia non colleziona per singole immagini, allargando la sua raccolta ad altri pezzi, che egli definisce "varianti". Che cos'è una variante? Per "variante" si intende una immagine che presenta delle modifiche rispetto al tipo principale. Il problema è innanzitutto stabilire qual è il tipo principale, ovvero il prototipo, cioè la prima immagine stampata con quel numero. La risposta è quasi ovvia: la prima immaginetta che reca quel determinato numero è quella della prima edizione (quella con i margini fustellati per intenderci), anche se la prima edizione non comprende tutte le immagini.
Stabilito il prototipo, va chiarito se la "variante" si riferisce a tutte le immagini stampate con quel numero che presentino delle modifiche, anche le più piccole, oppure se dobbiamo intendere come tale l'immagine che presenta un soggetto raffigurato con diverso stile o figura, o addirittura diverso. Nel primo caso, saranno varianti le immaginette che recano un titolo scritto in maniera diversa (es. Santa Lucia e S. Lucia), oppure scritto in una lingua diversa (es. Sancta Lucia), in stampatello, in corsivo, o del tutto assente.
Alcuni collezionisti guardano anche ai colori dell'immagine: uno sfondo di colore diverso rappresenta per loro una variante. Per altri, è una variante la presenza del numero progressivo sul recto, e naturalmente la presenza o meno della preghiera sul verso.
Si badi: il bello del collezionismo è proprio quello di stabilire il criterio di classificazione che si vuole. Ma credo che così facendo ci si allontani dall'oggetto stesso della nostra comune passione, che è costituito dall'iconografia. Ben venga dunque un'immagine il cui soggetto è stato raffigurato con uno stile differente, ma cosa può aggiungere al nostro studio un titolo che porta scritto S. invece di San o di Santo? Se il titolo è scritto in italiano o in latino? Se per un errore del tipografo il colore dell'immagine è più chiaro o più scuro? Il rischio di scivolare nella mania ossessiva e compulsiva a questo punto diventa concreto.
Il collezionismo delle immaginette religiose è innanzitutto amore per la conoscenza dell'iconografia. Quando si finisce per concentrarsi sul numeretto, sul titolo, sul colore, allora si snatura il senso della nostra materia. In pratica, a quel punto, potrebbe esserci raffigurato San Giuseppe o Paolo Rossi, poco cambierebbe.
Per chi si accostasse per la prima volta al collezionismo dei santini seriali, chiariamo alcune cose.
La Serie Isonzo edita da Egim di Milano è senz'altro una (se non la) delle serie più collezionate in assoluto dagli appassionati di santini seriali. Sul motivo per cui tale serie attragga così tanto i collezionisti magari torneremo in altro momento. Per adesso è opportuno fare una premessa: la Serie Isonzo si compone di oltre 400 immagini, fra numeri ordinari, bis, A e B. L'ultima immaginetta stampata è, al momento, la numero 398 (Papa Francesco).
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Il vero collezionista di questa serie, affettuosamente definito "egimista", tuttavia non colleziona per singole immagini, allargando la sua raccolta ad altri pezzi, che egli definisce "varianti". Che cos'è una variante? Per "variante" si intende una immagine che presenta delle modifiche rispetto al tipo principale. Il problema è innanzitutto stabilire qual è il tipo principale, ovvero il prototipo, cioè la prima immagine stampata con quel numero. La risposta è quasi ovvia: la prima immaginetta che reca quel determinato numero è quella della prima edizione (quella con i margini fustellati per intenderci), anche se la prima edizione non comprende tutte le immagini.
Stabilito il prototipo, va chiarito se la "variante" si riferisce a tutte le immagini stampate con quel numero che presentino delle modifiche, anche le più piccole, oppure se dobbiamo intendere come tale l'immagine che presenta un soggetto raffigurato con diverso stile o figura, o addirittura diverso. Nel primo caso, saranno varianti le immaginette che recano un titolo scritto in maniera diversa (es. Santa Lucia e S. Lucia), oppure scritto in una lingua diversa (es. Sancta Lucia), in stampatello, in corsivo, o del tutto assente.
Alcuni collezionisti guardano anche ai colori dell'immagine: uno sfondo di colore diverso rappresenta per loro una variante. Per altri, è una variante la presenza del numero progressivo sul recto, e naturalmente la presenza o meno della preghiera sul verso.
Si badi: il bello del collezionismo è proprio quello di stabilire il criterio di classificazione che si vuole. Ma credo che così facendo ci si allontani dall'oggetto stesso della nostra comune passione, che è costituito dall'iconografia. Ben venga dunque un'immagine il cui soggetto è stato raffigurato con uno stile differente, ma cosa può aggiungere al nostro studio un titolo che porta scritto S. invece di San o di Santo? Se il titolo è scritto in italiano o in latino? Se per un errore del tipografo il colore dell'immagine è più chiaro o più scuro? Il rischio di scivolare nella mania ossessiva e compulsiva a questo punto diventa concreto.
Il collezionismo delle immaginette religiose è innanzitutto amore per la conoscenza dell'iconografia. Quando si finisce per concentrarsi sul numeretto, sul titolo, sul colore, allora si snatura il senso della nostra materia. In pratica, a quel punto, potrebbe esserci raffigurato San Giuseppe o Paolo Rossi, poco cambierebbe.
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Re: Egim Isonzo: variante sì... variante no
Bravo Gamba. il problema è proprio qui... ICONOGRAFIA vuol dire IMMAGINE... e non numerino, logo o scritta diversa...
Tutte queste che vengono definite, erroneamente, "varianti", stanno a significare la grande diffusione dei santini Isonzo Egim... La casa editrice finisce una tiratura... e la ristampa... TUTTO QUI...
Tutte queste che vengono definite, erroneamente, "varianti", stanno a significare la grande diffusione dei santini Isonzo Egim... La casa editrice finisce una tiratura... e la ristampa... TUTTO QUI...
Demetrio Guzzardi- Messaggi : 58
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