Moriremo egimisti?

Se qualcuno volesse iniziare oggi a collezionare francobolli, potrebbe farlo con un investimento davvero minimo. A parte i pezzi che potrebbe reperire in casa propria e di parenti e amici, oggi, grazie a internet, ci sono raccolte di francobolli, per esempio lotti di 1000 pezzi, roba comune s'intende, che si possono acquistare anche spendendo 10-15 Euro. Poi, certo, ci sono quei pezzi rarissimi e particolari, che raggiungono quotazioni di migliaia di Euro, ma non è detto che in futuro non si possano trovare, per cui il neofita può sempre ben sperare. Spostando ora l'attenzione sulle immaginette, se è vero che il neofita può partire raccogliendo i santini che trova in casa propria o presso parenti e amici, ahimè sarà difficile che possa trovare in rete un lotto di 1000 pezzi a 15,00 euro. Pur volendo collezionare la solita, e inflazionatissima, Serie Isonzo della Egim, a meno che non vogliate comprare il pacchetto da 100 confezionato da mamma Egim, con immagini dell'ultimo catalogo a 5,00 Euro, per il resto - ovvero, altri 700 pezzi o più, a voler dar retta agli egimisti "integralisti" - dovrete spendere qualcosina, diciamo una media di 50 centesimi a pezzo che, moltiplicato 700, fa Euro 350,00. Per non parlare dei cosiddetti pezzi rari - chissà se esistano davvero! - per i quali si è disposti anche a spendere un centone per un numero. Qualche mese fa, parlai con i Gariboldi, attuali amministratori della Egim, di questa "febbre collezionistica" per i santini da loro prodotti, suscitando meraviglia, o forse divertimento: secondo me loro non ci credono così tanto alla storia dei tantissimi collezionisti che si affannano a cercare tutti i numeri, varianti comprese; e poi gli errori, i colori, i fuori registro. Per non parlare dell'ultima frontiera: ebbene sì, amici filiconici, abbiamo appreso che esistono falsi santini della Serie Isonzo. In pratica, ci sarebbero persone (collezionisti maniaci?) che pur di dire agli altri "ho trovato questa variante!" si divertono a produrre pezzi falsi. Sarà questo il futuro della filiconia? Collezionare santini stampati in milioni di pezzi con la moderna offset, stando attenti a non beccare il pezzo falso, stampato con la stessa tecnica... Una volta i falsari avevano come obiettivo quello del guadagno: vendere un'incisione della serie del martirologio del Callot a Euro 15,00, quando la quotazione di quella originale è di 300 Euro, aveva un senso. Spendere tre volte tanto il prezzo di un santino originale per creare quello falso che senso ha? Detto ciò, resta un problema di fondo che, da collezionista di immaginette d'epoca, - si fa per dire - mi spaventa: il collezionismo dei santini sarà sempre più orientato verso le produzioni più recenti? Tradotto: moriremo tutti egimisti?

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