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Forse dovremmo prendere esempio dai nostri "cugini" filatelici

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130813

Messaggio 

Forse dovremmo prendere  esempio dai nostri "cugini" filatelici Empty Forse dovremmo prendere esempio dai nostri "cugini" filatelici




Sono sempre più numerosi i filatelici, ovvero i collezionisti di francobolli e categorie affini, che si accostano al nostro mondo. Sarà che molti degli elementi che caratterizzano il francobollo sono tipici anche delle immaginette religiose: la carta, il formato (anche se le dimensioni sono molto più contenute), l'immagine, per certi versi la dentellatura; e poi la stampa dei vari produttori, italiani e stranieri, le varie tematiche. O forse perché da un po' di anni la filatelia sta vivendo una sorta di "crisi esistenziale", considerato che con l'uso delle mail, le persone non ricorrono più alle vecchie cartoline e alle lettere manoscritte. Molti filatelici si limitano - si fa per dire - a collezionare francobolli antichi, rifiutando ormai la produzione moderna, fatta anche di stampe adesive  e di fogli con il codice a barre.
Il francobollo più antico, come molti sanno, è il penny black, emesso nel Regno Unito nel 1840. Nello stesso periodo, in Francia si sviluppava la produzione sansulpiciana, mentre tre secoli prima gli editori fiamminghi avevano iniziato a produrre le prime immaginette devozionali. Dunque, in quanto alla storia, alle tecniche di produzione, agli artisti che si sono cimentati, noi filiconici stiamo un passo avanti. Per il resto, dobbiamo riconoscere, che abbiamo tanto ancora da imparare, soprattutto sotto l'aspetto collezionistico.  Siamo sinceri: noi stiamo ancora al punto di "quanti ne hai" e ci meravigliamo quando sentiamo di gente che ha migliaia e migliaia di pezzi: qualcuno a cui evidentemente piace dare i numeri, parla addirittura di milioni di pezzi. Mi chiedo come faccia a sapere quanti sono esattamente, ma soprattutto se ha il tempo di guardarseli tutti. Bufale a parte, questo -  ahimè! - ci rende molto più vicini ai collezionisti di lattine e lontani anni luce dai filatelici,  dai numismatici o dai collezionisti di incisioni.
La verità è che i collezionisti, i filiconici veri, sono molto pochi. La maggior parte, raccoglie, basando la propria ricerca esclusivamente sul principio hobbystico del "ce l'ho mi manca". Forse, sarebbe il caso che prendessimo esempio dai nostri cugini filatelici.
Biagio Gamba
Biagio Gamba
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Forse dovremmo prendere esempio dai nostri "cugini" filatelici :: Commenti

Agostino de Santi Abati

Messaggio Mar Ago 13, 2013 5:21 pm Da Agostino de Santi Abati

SACROSANTE PAROLE Biagio!

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Aldo57

Messaggio Mar Ago 13, 2013 10:53 pm Da Aldo57

Non conta il numero ma la qualità. Se poi uno cura una tematica particolare, a quel punto bisogna mettere anche qualcosa di nuovo

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Gianluca Lo Cicero

Messaggio Mer Ago 14, 2013 7:38 am Da Gianluca Lo Cicero

Concordo con te Biagio. Io ho sempre fatto la differenza tra raccoglitore e Collezionista. Il primo accumula roba senza nemmeno guardare l'esemplare che ha davanti, senza quel minimo di curiosità che pone le molteplici domande per conoscerne le caratteristiche storico-artistiche, le butta dentro una o più scatole di scarpe e via. Peggio ancora conosco dei presunti (o che si autoproclamano) collezionisti che pur di vantare l'altro numero dei propri esemplari arriva a stamparseli da solo, roba da espulsione dalla categoria. Il vero collezionista è colui che sceglie una o più tematiche, uno o più periodi di produzione e quotidianamente parte alla ricerca degli esemplari, li guarda e li riguarda, si stupisce e ripone con cura il proprio tesoro.

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