Il mondo del collezionismo dei santini è sicuramente molto più complesso rispetto ad altri ambiti. Ciò perché diverso è il modo di approcciarsi a questa materia. C'è chi "raccoglie santini" perché se n'è ritrovati un bel numero, lasciatigli dal padre o da altro familiare morto, e continua a "raccoglierli", quasi a voler continuare una tradizione di famiglia. C'è chi è devoto di un santo in particolare e quindi raccoglie tutto, santini compresi, su cui sia raffigurata l'immagine del "suo" santo; altri perché trovano in essi la bellezza dell'arte, con la A, senza spendere i soldi che richiederebbe l'acquisto di un'opera d'arte con la A. Vi è poi, l'appassionato di incisioni a carattere sacro, che nella produzione fiamminga e francese soprattutto trova di che dissetare la sua passione, chi adora le cromolitografie ottocentesche e chi infine colleziona seriali, per il gusto di raccogliere tutte le immagini della serie... Potrei andare avanti, elencando altre tipologie cui corrispondono altrettanti tipi di appassionati.
Alla base di tutto c'è un sentimento fortissimo che si traduce in un interesse enorme per l'oggetto, che si chiama passione. Ho conosciuto persone che per questa passione hanno speso somme veramente pesanti: decine e decine di migliaia di euro. Sia chiaro: ognuno coi propri soldi compra ciò che vuole. Il rischio è che questa passione, come altre, un giorno possa finire. Conosco un collezionista che dopo aver speso una fortuna in incisioni, canivets, cromolitografie e altri preziosi pezzi, all'improvviso ha deciso di vendere tutto. E la crisi economica non c'entra nulla. Semplicemente si è stancato di collezionare. È finita la passione!
Il sottoscritto colleziona da oltre vent'anni. Chissà forse un domani mi stancherò anch'io. Ma se posso dare un consiglio: non limitatevi a raccogliere santini, nel senso di accumulare materiale in scatole senza alcun criterio e senza avere neppure idea di ciò che possedete. Osservate i vostri santini, pezzo per pezzo, studiateli, guardateli attentamente, anche con la lente, e non importa se si tratta di un'incisione del seicento o di un santino in offset del Novecento. A questo proposito: avete mai osservato con la lente un santino della serie Isonzo dell'Egim? Se non l'avete fatto, allora fatelo adesso. Scoprirete particolari che senz'altro non conoscevate.