Inutile girarci intorno: ci sono collezioni e collezioni! Prendiamo ad esempio una collezione seriale: collezionare santini della Serie Isonzo dell'Egim non è come collezionare cromolitografie della Serie Comune della Santa Lega Eucaristica. Allo stesso modo: collezionare fiamminghi ha un valore molto diverso rispetto a una collezione di santini moderni. Direte: è la scoperta dell'acqua calda. Rispondo: sì, ma la maggior parte degli appassionati di immaginette religiose continua a preferire i moderni rispetto alla produzione più antica. Chili e chili di carta o, se preferite, migliaia e migliaia di pezzi costituiti da santini fotomeccanici, che occupano scatole di cartone, album - per i più ordinati - interi nelle cui tasche fanno bella mostra santini raffiguranti santi, sante, madonne, simboli vari.
Quanto potrà valere una collezione, rectius raccolta, fatta di migliaia di pezzi?
È una domanda che, secondo me, non può avere risposta. Il mercato dei moderni è aleatorio. Di solito, nei mercatini il prezzo minimo è di 1 Euro cad., che può abbassarsi anche di molto se i pezzi acquistati sono in quantità. Magari, se comprate 1000 pezzi il prezzo può scendere anche fino al 60/70% e oltre.
Ora, per un attimo, pensiamo di fare l'operazione al contrario. Quanto spendereste per una raccolta di 1000 santini moderni?
Mi piacerebbe tanto leggere i vostri commenti in proposito.
A questo punto, però, vorrei porre un altro quesito: fra 20 anni, quanto varranno le nostre collezioni di santini moderni? E, quando noi appassionati non ci saremo più, i nostri figli potranno dire di aver ereditato qualcosa di valore? Immagino che molti di voi staranno pronunciando frasi del tipo "non mi interessa il valore venale", "raccolgo santini per il loro valore spirituale", "donerò i miei santini a una chiesa o a un museo", ecc. Ebbene, se è vero che il collezionista tipo colleziona per sé e non per gli altri, è altrettanto vero che il valore storico-artistico, e dunque di mercato, rende le nostre collezioni più "preziose".