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Le incisioni calcografiche: il bulino

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Le incisioni calcografiche: il bulino Empty Le incisioni calcografiche: il bulino

Messaggio Da Biagio Gamba Gio Ago 29, 2013 3:10 pm

Le tecniche calcografiche maggiormente utilizzate nella produzione delle immaginette religiose sono il bulino e l'acquaforte, dalle quali derivano le omonime incisioni su carta o su pergamena. Non è facile riuscire a distinguere le due tecniche, soprattutto perché sono entrambe realizzate a incavo, vale a dire che il segno (disegno)  risulta dall'inchiostro inserito nei solchi creati nella matrice di metallo. Anticamente si usava in particolare il rame o lo zinco.

Il bulino prende il nome dallo strumento utilizzato dall'artista per incidere, dotato di una punta affilata che permette di asportare il metallo e fare così dei solchi. Dopo aver realizzato i segni/solchi, l'artista ripulisce con un altro strumento (raschiatoio) l'intero disegno dei residui (le barbe), lasciandolo perfettamente nitido. La nitidezza del solco è fondamentale per noi collezionisti, perché - come vedremo - ci consente ulteriormente  di riconoscere questa tecnica rispetto ad altre. Inciso il disegno sulla matrice, questa viene inchiostrata, quindi inserita nel torchio con sotto il foglio di carta sul quale verrà impressa l'immagine.
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Come accennavo, la nitidezza del segno, che può essere anche sottilissimo (a differenza di altre tecniche) fa sì che il bulino sia riconoscibile abbastanza facilmente, inoltre il tratto si presenta sottile (a punta) all'inizio e alla fine, con andamento regolare.

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Biagio Gamba
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