Il segreto di un buon acquisto? Conoscere...
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Il segreto di un buon acquisto? Conoscere...
Fra le mail che ricevo da parte di collezionisti, molte sono di persone "alle prime armi", che chiedono consigli su come riconoscere un determinato pezzo, ma soprattutto il valore di mercato dello stesso. Succede, per esempio, che alcuni pensano di possedere dei veri e propri tesori, ingannati il più delle volte da una imprimatur che porta una data del secolo precedente a quello dell'effettiva produzione dell'immaginetta, o perché girando su internet vedono quello stesso santino venduto a prezzi a dir poco pazzeschi: uno si fa quattro conti e scopre che applicando la stessa valutazione del fantasioso venditore ai migliaia di pezzi posseduti, si dovrebbe avere un valore di diverse migliaia di euro. Da qui, la lampadina che si accende nell'occhio del presunto fortunato possessore di pezzi preziosi, suggerisce la seguente considerazione: ho 2000 pezzi, anche se riesco a venderli a un terzo del prezzo praticato da questi venditori, porto a casa un bel gruzzolo. Ed ecco la domanda fatidica: vorrei avere una valutazione di questi santini trovati in un cassetto...
La risposta alla domanda è molto spesso terribilmente deludente. Dopo l'iniziale entusiasmo, il fortunato (sfortunato?) possessore scopre che il pezzo non è del 1898, com'è scritto sul margine inferiore del verso del santino, bensì degli anni '60 del Novecento e che il suo valore di mercato è assolutamente irrisorio.
Qualcun altro, affascinato dalla bellezza estetica del pezzo, e dalla descrizione del venditore, che lo presenta ad arte come un pezzo di rarità estrema, fa l'acquisto scoprendo magari che avrebbe potuto trovare lo stesso, a un prezzo di gran lunga inferiore.
Qual è dunque il segreto per acquistare un'immaginetta religiosa, senza cadere in piccoli inganni (sono pur sempre somme abbordabili)? La risposta non può che essere una: informarsi prima. Se si ha intenzione di collezionare seriamente, è necessario studiare la materia.
Com'è ormai noto a tutti, la produzione delle immaginette religiose è vastissima: dal XVI secolo ad oggi sono state prodotte tante tipologie diverse, che possono facilmente ingannare il novello collezionista. Per esempio, non è vero che il valore corrisponde all'epoca, secondo l'equazione "più è antico, più vale". Mi capita di sentire molti collezionisti di santini moderni, affermare: quelli antichi non sono per le mie tasche. Eppure, sul mercato possono trovarsi santini antichi a un prezzo addirittura inferiore rispetto a una produzione più recente. Il problema è conoscere quali siano. Infine, facciamo attenzione anche al termine "raro", che nel nostro campo è molto più complesso da definire, non avendo noi filiconici, nella maggior parte dei casi, cognizione del numero esatto di pezzi prodotti e di quelli che presuntivamente si trovano in circolazione. Ovviamente, il discorso non è riferito ai manufatti (canivets e miniature) che, per natura, sono pezzi unici.
La risposta alla domanda è molto spesso terribilmente deludente. Dopo l'iniziale entusiasmo, il fortunato (sfortunato?) possessore scopre che il pezzo non è del 1898, com'è scritto sul margine inferiore del verso del santino, bensì degli anni '60 del Novecento e che il suo valore di mercato è assolutamente irrisorio.
Qualcun altro, affascinato dalla bellezza estetica del pezzo, e dalla descrizione del venditore, che lo presenta ad arte come un pezzo di rarità estrema, fa l'acquisto scoprendo magari che avrebbe potuto trovare lo stesso, a un prezzo di gran lunga inferiore.
Qual è dunque il segreto per acquistare un'immaginetta religiosa, senza cadere in piccoli inganni (sono pur sempre somme abbordabili)? La risposta non può che essere una: informarsi prima. Se si ha intenzione di collezionare seriamente, è necessario studiare la materia.
Com'è ormai noto a tutti, la produzione delle immaginette religiose è vastissima: dal XVI secolo ad oggi sono state prodotte tante tipologie diverse, che possono facilmente ingannare il novello collezionista. Per esempio, non è vero che il valore corrisponde all'epoca, secondo l'equazione "più è antico, più vale". Mi capita di sentire molti collezionisti di santini moderni, affermare: quelli antichi non sono per le mie tasche. Eppure, sul mercato possono trovarsi santini antichi a un prezzo addirittura inferiore rispetto a una produzione più recente. Il problema è conoscere quali siano. Infine, facciamo attenzione anche al termine "raro", che nel nostro campo è molto più complesso da definire, non avendo noi filiconici, nella maggior parte dei casi, cognizione del numero esatto di pezzi prodotti e di quelli che presuntivamente si trovano in circolazione. Ovviamente, il discorso non è riferito ai manufatti (canivets e miniature) che, per natura, sono pezzi unici.
Biagio Gamba- Admin
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