Come si riconosce una xilografia
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Come si riconosce una xilografia
Qualcuno dirà: questione di gusti! Ed è vero. Se escludiamo coloro che collezionano perché sono anche, o soprattutto, devoti di un particolare santo, per il resto è proprio questione di gusti. C'è chi è rapito dallo stile appariscente delle immaginette sansulpiciane, chi le rifiuta a priori; chi raccoglie le coloratissime cromolitografie e chi è appassionato di seriali offset e altre tecniche fotomeccaniche. Ci sono poi quei collezionisti che sono attratti più dalla tecnica di produzione che dall'aspetto esteriore: manufatti e incisioni. Certo, quest'ultime tipologie non sono per tutte le tasche.
Ma lasciando da parte, per un attimo, il discorso economico, va detto che non a tutti piace l'incisione, soprattutto se in bianco e nero. Se poi si tratta di xilografia, allora c'è il rischio che addirittura venga considerata una "immaginetta brutta".
Un esempio pratico, come al solito, vale mille discorsi
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Questa immaginetta, che raffigura San Vincenzo Ferreri, è una xilografia italiana, probabilmente del XVII secolo, o forse di periodo antecedente. Per chi non conoscesse in modo specifico la tecnica, va detto che essa è un'incisione a rilievo, realizzata su una matrice di legno (in greco, xylon, significa legno appunto). Si distingue dunque dalle incisioni calcografiche (es. bulino, acquaforte, acquatinta), in quanto l'inchiostratura non riguarda i solchi lasciati dallo strumento, bensì le parti in rilievo. La xilografia si distingue ulteriormente in due tecniche: xilografia su legno di filo e xilografia su legno di punta. La prima è così definita in quanto la matrice è ricavata tagliando il tronco in verticale; quella su legno di punta (o di testa) invece viene ricavata dal taglio orizzontale. Quest'ultima, essendo più resistente la matrice, consente un alto numero di esemplari.
Come si riconosce una xilografia?
Innanzitutto non vedrete mai l'impronta della matrice sulla carta, ovvero la "battuta del rame" che spesso è visibile nelle incisioni calcografiche. Ciò in quanto, nella xilografia quelle inchiostrate, come già detto, sono le parti in rilievo. Inoltre, i segni di un'incisione xilografica sono piuttosto spessi
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Lo spessore del segno ha una sua ragione specifica nel fatto che il legno non consente di ottenere segni molto dettagliati, come nel caso del bulino, ad esempio.
Altro indizio che rivela che siamo in presenza di una incisione xilografica è dato dal fatto che la carta, in corrispondenza dei segni inchiostrati, si presenta leggermente schiacciata (ovviamente solo un "dito" allenato riesce a capire). Inoltre, generalmente, si verifica il cosiddetto sbaveggio, vale a dire, l'inchiostro tende a raccogliersi maggiormente in corrispondenza dei bordi.
Sembrerebbe, a questo punto, che l'identificazione di una xilografia sia molto semplice. E in effetti forse lo sarebbe, quando si tratta di una xilografia su legno di filo o linoleum. Più complicato è invece riconoscere una xilografia su legno di testa, tecnica sviluppatasi intorno alla fine del XVIII secolo. Infatti, essendo più dura la superficie del legno, i segni possono presentarsi più sottili e quindi, di primo acchito, si potrebbe pensare facilmente a un'incisione a bulino o all'acquaforte. Quindi bisogna esaminare attentamente il pezzo, cercando di notare i più piccoli dettagli, come pause e punti bianchi, per esempio.
Tuttavia, va precisato che nonostante il legno di testa sia molto duro, non raggiunge certamente la perfezione di una matrice di rame.
Per quanto riguarda le immaginette religiose in particolare, esempi di xilografie su legno di testa li possiamo trovare nella produzione di Epinal, oppure in quella di alcuni incisori praghesi di metà Ottocento, fra cui Koppe.
Ma lasciando da parte, per un attimo, il discorso economico, va detto che non a tutti piace l'incisione, soprattutto se in bianco e nero. Se poi si tratta di xilografia, allora c'è il rischio che addirittura venga considerata una "immaginetta brutta".
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Questa immaginetta, che raffigura San Vincenzo Ferreri, è una xilografia italiana, probabilmente del XVII secolo, o forse di periodo antecedente. Per chi non conoscesse in modo specifico la tecnica, va detto che essa è un'incisione a rilievo, realizzata su una matrice di legno (in greco, xylon, significa legno appunto). Si distingue dunque dalle incisioni calcografiche (es. bulino, acquaforte, acquatinta), in quanto l'inchiostratura non riguarda i solchi lasciati dallo strumento, bensì le parti in rilievo. La xilografia si distingue ulteriormente in due tecniche: xilografia su legno di filo e xilografia su legno di punta. La prima è così definita in quanto la matrice è ricavata tagliando il tronco in verticale; quella su legno di punta (o di testa) invece viene ricavata dal taglio orizzontale. Quest'ultima, essendo più resistente la matrice, consente un alto numero di esemplari.
Come si riconosce una xilografia?
Innanzitutto non vedrete mai l'impronta della matrice sulla carta, ovvero la "battuta del rame" che spesso è visibile nelle incisioni calcografiche. Ciò in quanto, nella xilografia quelle inchiostrate, come già detto, sono le parti in rilievo. Inoltre, i segni di un'incisione xilografica sono piuttosto spessi
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Lo spessore del segno ha una sua ragione specifica nel fatto che il legno non consente di ottenere segni molto dettagliati, come nel caso del bulino, ad esempio.
Altro indizio che rivela che siamo in presenza di una incisione xilografica è dato dal fatto che la carta, in corrispondenza dei segni inchiostrati, si presenta leggermente schiacciata (ovviamente solo un "dito" allenato riesce a capire). Inoltre, generalmente, si verifica il cosiddetto sbaveggio, vale a dire, l'inchiostro tende a raccogliersi maggiormente in corrispondenza dei bordi.
Sembrerebbe, a questo punto, che l'identificazione di una xilografia sia molto semplice. E in effetti forse lo sarebbe, quando si tratta di una xilografia su legno di filo o linoleum. Più complicato è invece riconoscere una xilografia su legno di testa, tecnica sviluppatasi intorno alla fine del XVIII secolo. Infatti, essendo più dura la superficie del legno, i segni possono presentarsi più sottili e quindi, di primo acchito, si potrebbe pensare facilmente a un'incisione a bulino o all'acquaforte. Quindi bisogna esaminare attentamente il pezzo, cercando di notare i più piccoli dettagli, come pause e punti bianchi, per esempio.
Tuttavia, va precisato che nonostante il legno di testa sia molto duro, non raggiunge certamente la perfezione di una matrice di rame.
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Re: Come si riconosce una xilografia
Interessante argomento. Confesso che anche io certe volte ho dei dubbi davanti ad un esemplare e faccio non poca fatica a riconoscere una xilografia da un incisione a bulino.
Gianluca Lo Cicero- Messaggi : 36
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Località : Adrano CT
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