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Curzio Malaparte ispirato da un'immaginetta?

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Curzio Malaparte ispirato da un'immaginetta? Empty Curzio Malaparte ispirato da un'immaginetta?

Messaggio Da Biagio Gamba Gio Giu 20, 2013 10:02 am


Curt Erich Suckert, meglio conosciuto con il nome d'arte di Curzio Malaparte, è stato un noto scrittore e giornalista del Novecento italiano. Fra le sue opere, due romanzi raccontano le sue esperienze durante la grande guerra del 1940-45, periodo in cui ricoprì il ruolo di Ufficiale del Regio Esercito. In particolare, La Pelle, scritto nel 1949, narra gli anni della presenza degli Alleati in Italia, e più dettagliatamente a Napoli, fra il 1943 e il 1946. Come accennato, in quegli anni, lo scrittore ricopriva il duplice ruolo di Ufficiale e di giornalista, inviato del Corriere della Sera.
Chi ha letto il romanzo conosce il realismo e anche la crudezza di alcune descrizioni ivi contenute. Per dare un'idea della situazione sociale in cui versava la città di Napoli, scrive: "Donne livide, sfatte, dalle labbra dipinte, dalle smunte gote incrostate di belletto, orribili e pietose, sostavano all'angolo dei vicoli, offrendo ai passanti la loro miserabile mercanzia: ragazzi e bambine di otto, di dieci anni, che i soldati marocchini, indiani, algerini, malgasci, palpavano sollevando loro la veste o infilando la mano fra i bottoni dei calzoncini. Le donne gridavano: Two dollars the boys, three dollars the girls".
Il romanzo, per queste e altre scene narrate, a un anno dalla pubblicazione, fu condannato dalla Chiesa e messo all'Indice. Chissà se il Vaticano, nel 1950, era a conoscenza di un testo pubblicato sul verso di un'immaginetta nel 1944 e diffuso fra la popolazione napoletana. Il testo in questione fu scritto dal Cardinale Arcivescovo Ascalesi, con un linguaggio altrettanto crudo, senza giri di parole, perché il suo contenuto fosse compreso con assoluta chiarezza. Di seguito, riporto alcuni brani: "Fanciulle che sacrificano il loro onore nella stupida illusione di un avvenire assolutamente irraggiungibile...Madri che non hanno alcuna vergogna di spingere alla più bassa depravazione le loro figlie, padri incoscienti che giustificano tali immoralità con le attuali penosissime condizioni della vita, giovanetti che sono inviati, piccoli sensali di immoralità, per invitare al piacere peccaminoso i passanti che hanno denaro abbondante... Ci si riferisce che fanciulle, adolescenti e purtroppo - orribile a dirsi - anche bambine poco più che decenni già portano con sé il frutto dei loro turpi amori, mentre tante altre scontano nelle corsie degli ospedali i loro peccati con malattie le cui tracce scompariranno solo con la morte..."
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Non sappiamo se a Curzio Malaparte capitò fra le mani quest'immaginetta-denuncia. Certo è che essa dimostra il triste degrado in cui era caduta la popolazione a causa degli effetti della guerra, in particolare la fame. Coloro che vissero da testimoni quei giorni, come lo scrittore e il prelato della Chiesa, sentirono il dovere di denunciarlo.
Biagio Gamba
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